Il linguaggio dell’arte

Di Anna Luana Tallarita

L’arte parla di cosa? della cosa cos’è la cosa? la cosa è l’oggetto simbolico che deve essere rappresentato cioè che dall’immaginario deve essere posto in uno spazio che all’origine è vuoto.

Il comportamento è un oggetto. Un oggetto che contempla l’io in quanto rappresenta una serie di oggettivazioni simboliche tratte dal reale percepito che costruisco l’io sociale, che è differente dall’io originario e non manifesto.

L’io originario si manifesta in uno spazio vuoto che è quello dell’imprevisto, in uno spazio vuoto archetipale sconosciuto all’ io conscio.

In un atto improvvisativo l’essenza archetipale depositata nell’inconscio e mai espressa, in quanto non ha immagini,sue proprie per essere espressa, che sia intese delle tipiche immagini iconiche o rappresentative del reale, o linguistiche con cui sono rappresentare le percezioni condivise. Vi sono dunque delle rappresentazioni proprie dell’io primitivo che sottendono ai comportamenti quotidiani, composti pertanto di una serie di strati in ordine storico crescente il cui ultimo strato è lo stadio di manifestazione del comportamento, ma totalmente costruito, su base biologia storica e sociale.

Il primo strato, rappresenta invece un ‘atteggiamento fatto di percezione primordiali e mai espresse liberamente, in quanto già dall’infanzia il nostro me originario incontra un io di cui ne conosce l’immagina altra che occupa un posto in uno spazio irreale, che è rappresentata dalla propria immagine riflessa, e non solo, il linguaggio simbolico, è un mezzo puramente oggettivo ed appreso forzatamente dentro il contesto in cui si nasce, come simbologia di gesti e segni suoni, creati per una comunicazione chiusa.

Intendo per comunicazione chiusa un tipo di comunicazione in cui sono gia conosciuti il soggetto della comunicazione, il modo d’interpretazione di questo, attraverso l’uso di segni simboli precostituiti e reiterati da una particolare società, che abita un contesto storico preciso, in uno spazio vuoto preciso, e che riempie convenzionalmente con simbologie ,che vengono accettate nel tempo in base alla massima condivisione che si può avere dell’informazione di base che si intende far circolare.

Il linguaggio così viene ad essere un comportamento.

Composto da gesti,segni,simboli, che vengono costruiti ad oc al fine di rappresentare concetti che sono fortemente legati con gli istinti primari, che sono quelli della prosecuzione della vita, l’abolizione di atteggiamenti che non consentano la riproduzione e l’alimentazione; e da qui a tutta una serie di atteggiamenti simbolo, afferenti a queste aree primarie. Legate alla possibilità di predominare nella prosecuzione della specie sugli altri, attuando atteggiamenti che consentano di dimostrare palesare, e rendere effettiva e duratura la supremazia.

I comportamenti di potere sono afferenti a questo tipo di istintività. La ragione in tutto questo, che posizione ha?

Funge da stato, che conosciuti i fini a cui vuole giungere e disponendo delle leggi, sanziona, accoglie e veta alcuni comportanti rispetto ad altri, sempre con uno sguardo fisso sull’esito finale.

Il mantenimento di uno status simbolico costruito attraverso la percezione che genera dei comportamenti d’uso fatti per la manifestazione di un io costruito dalla società dentro di essa ed in sua funzione, nel rispetto delle propri caratteristiche biologiche.